Lifting – Generalità
Il lifting, altrimenti detto ritidectomia (rimozione delle rughe), è una tecnica di chirurgia estetica che ha la finalità di restituire al viso del paziente un aspetto giovanile, attraverso vari procedimenti, quali la rimozione di sezioni di tessuto cutaneo in eccesso, la ridistribuzione di questo in altre aree del viso e del collo, e l’inoculazione sottocutanea di sostanze in grado di ricostituire la tonicità originale del derma e dell’epidermide.
Oggigiorno le moderne tecniche di lifting, danno grande importanza al concetto di volumetria, ossia al rispetto dei volumi originali del viso trattato, evitando sia tecniche troppo aggressive di stiramento della cute che appiattivano eccessivamente il volto ripristino, sia nell’attenzione al recupero dei tessuti perduti con l’assottigliamento del pannicolo adiposo sottocutaneo.
Le ragioni che portano all’invecchiamento del viso sono da addursi a tre fattori principali: la perdita di tono da parte del tessuto cutaneo che si rilassa, l’alterazione del pannicolo adiposo sottocutaneo, ed il cedimento delle strutture sottostanti la cute che dovrebbero sorreggerla, in particolare il muscolo platisma del collo ed il Sistema Muscolo Aponevrotico Superficiale del volto, in gergo detto SMAS.
Le varie tipologie di lifting (che tratteremo più approfonditamente in un altro capitolo) consistono essenzialmente tutte in un “risollevamento” delle strutture anatomiche più profonde, che vengono stirate e riagganciate attraverso l’uso di suture chirurgiche, risospendendo gli strati che per via dell’invecchiamento erano diventati rilassati o cadenti. L’incisione del lifting classico viene effettuata dietro le orecchie fino alla base del collo, e a queste segue un’operazione di scollamento dei tessuti, che verranno quindi tesi e sottoposti a trazione per restituirvi il tono, mentre i tessuti in eccesso vengono rimossi o rimodellati.
E’ proprio questa operazione di scollamento che comporta i maggiori rischi (ormai molto limitati) per il paziente, proprio perché la più invasiva: nel tentativo di ovviare a questa problematica, sono oggi molto diffuse tecniche meno invasive quali il mini-lifting, il lifting ad ultrasuoni, o lifting limitati solo a specifiche aree del viso o del collo. Le complicazioni più frequenti riguardano la formazione di ematomi, specie se il paziente è in terapia con anticoagulanti, e le necrosi cutanee, queste ultime prevalenti nel caso dei fumatori: è infatti obbligatorio astenersi dal fumo di sigaretta per almeno 10 giorni prima dell’intervento.
Gli interventi si effettuano in anestesia profonda associata ad anestesia locale, generalmente in day-surgery, prevedono un tempo di recupero di 15-30 giorni circa, e offrono risultati stabili per tempi piuttosto duraturi (da alcuni mesi fino a 10 anni).
Spesso agli interventi di lifting sono associati interventi di blefaroplastica e rinoplastica, e rimodellamento del viso tramite trapianti autologhi di grasso (lipofilling), peeling e altri fillers.